Intervista a Sara, People Development Specialist
Per il secondo capitolo di Growens Voices, la rubrica che racconta le individualità e le storie dei professionisti di Growens, intervistiamo oggi Sara, People Development Specialist.
Origini siciliane, laurea in Economia, un figlio, tre cani e un gatto — Sara è arrivata in Growens a marzo 2020, nelle prime, delicatissime settimane di pandemia. Il suo onboarding è stato remoto, ed esclusivamente da casa ha vissuto il primo anno di lavoro in azienda.
Una sfida imprevista che ha aggiunto pepe alla sua già impegnativa missione lavorativa: diventare il punto di riferimento in azienda per lo sviluppo e la crescita delle persone.
Sara, di che cosa ti occupi in Growens?
Ho un ruolo di governance all’interno della Holding, nel dipartimento People & Culture. Mi occupo principalmente di definire e monitorare modelli di Performance Management e Talent Development.
Seguo, inoltre, tutta la parte più analitica dell’HR: budget, compensation, salary benchmark, KPI e così via.
Cosa vuol dire essere una People Development Specialist in Growens?
Significa principalmente tre cose:
- Credere fermamente nel valore e nel potenziale di ciascuna persona
- Saper ascoltare
- Essere sempre pronta a sperimentare
Non è detto che un sistema o un processo perfetto sulla carta lo sia altrettanto nella pratica, ed è solo ascoltando e sperimentando che è possibile trovare la soluzione giusta.
Quale è stato il tuo percorso di crescita professionale?
Il mio percorso è stato un po’ arzigogolato. Ho studiato Economia, i numeri mi piacciono molto, ma le persone mi sono sempre piaciute di più. All’università mi sono innamorata di materie quali “Gestione Risorse Umane”, “Organizzazione aziendale” e “Psicologia del lavoro”.
Dopo gli studi, ho avuto diverse esperienze lavorative, dalla consulenza manageriale, alle risorse umane, fino ad un periodo da sales. Nel frattempo ho frequentato un master in Psicologia della Salute Organizzativa.
Il 2 marzo 2020, in piena pandemia, ho cominciato il mio percorso in Growens (allora MailUp Group) e da allora mi occupo a tempo pieno di people development.
Che cosa ti ha attratta verso Growens e che cosa ti piace di più dell’azienda?
Mi ha attratto il fatto di avere un ruolo verticale sullo sviluppo delle persone; è raro trovare aziende di simili dimensioni che abbiano al loro interno un ruolo tale – spesso ci si affida alla consulenza. Credo che questa sia la dimostrazione di quanto l’azienda tenga alle proprie persone.
La cosa che più mi piace in Growens è la naturalezza con cui chiunque si mette a disposizione dei colleghi per dare supporto, per lavorare insieme su un progetto, per rivedere un processo. Per qualsiasi cosa, trovi professionisti sempre ben disposti a darti una mano, insieme ad un sorriso.
Che cosa ti piace fare al di fuori del lavoro?
Sono una mamma di un bimbo di 3 anni – Samuel Sirio -, appassionato di dinosauri e di puzzle. La nostra famiglia è piuttosto numerosa: abbiamo tre cani – Alvin, Bella e Tonino – ed un gatto – Ginger. Sono sempre stata appassionata di cani e per lungo tempo sono stata volontaria per alcune associazioni animaliste.
Sono appassionata, inoltre, di pasticcini mignon e di praline, ma perennemente a dieta!
A che età hai capito che cosa volevi fare da grande? E come hai attuato questo desiderio?
Di recente ho trovato un diario segreto di quando ero piccola; avevo 9 anni e scrivevo: “Da grande farò il medico, così potrò aiutare tante persone”.
Evidentemente avevo capito il cosa, ma non il come. Oggi aiuto le persone a esprimere il loro potenziale. E direi che è una fortuna che non sono medico, dato che svengo ogni volta che vedo sangue.
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