Growens presta attenzione all’impatto sociale delle proprie attività e supporta enti volti a promuovere la cultura nelle diverse aree in cui opera.

In particolare, per il 2023 ha scelto di diventare a tutti gli effetti un sostenitore promotore del prestigioso e storico Teatro Ponchielli di Cremona (città natale del Gruppo), di cui in passato ha sostenuto eventi come il Tedx Cremona

Perché Growens supporta il Teatro

Il Teatro ha da sempre ricoperto un ruolo importante di aggregazione, di incontro e di scambi di pensiero, contribuendo all’evoluzione sociale ed umana.

Supportare questa istituzione significa quindi aiutare la cultura e la storia del territorio, sostenendo concretamente la capacità del nostro Paese di emozionare e fare cultura. 

Nello specifico, la scelta di Growens di affiancare il Teatro Ponchielli è in linea con i valori che caratterizzano il Gruppo:

  • Quello del “Caring”, verso le persone e la comunità in cui opera
  • Quello dell’“Open-Mindedness”, che abbraccia l’apertura all’innovazione e l’avvicinamento del tech e del digitale ad un ambiente tipicamente più tradizionale, come quello del Teatro
  • Quello del “Passion”, rivolto ad ogni tipo di cultura e di arti
  • Quello del “Trust”, verso la costruzione di relazioni solide e proficue con gli stakeholder del territorio.

Cosa comporta la partnership 

Growens si impegna a supportare il Teatro Ponchielli e la possibilità di partecipare attivamente alla vita del Teatro, garantendo ai propri dipendenti un accesso agevolato agli spettacoli in cartellone e coinvolgendoli in prima persona nelle iniziative culturali e sociali promosse dall’istituzione.  

Il Teatro Ponchielli 

Il Teatro Ponchielli vide per la prima volta luce nel XVIII secolo. Nel corso dei secoli fu più volte distrutto e ricostruito da grandi architetti quali Giovanni Battista Zaist, Luigi Canonica, Faustino Rodi e Luigi Voghera.

Nonostante le vicissitudini del tempo, il Teatro si è sempre fatto carico della missione culturale, sociale e storica di proteggere e rinnovare il patrimonio immateriale dell’Arte musicale italiana in ogni sua forma.

Ad oggi, il Teatro Ponchielli promuove e organizza numerose attività, con l’obiettivo di valorizzare i giovani e la cultura del territorio.

La parola a chi ha reso possibile questa collaborazione 

Per comprendere meglio i benefici della partnership sia dal punto di vista dell’Azienda che dell’ente e del territorio, abbiamo rivolto qualche domanda a Matteo Monfredini, Presidente e CFO di Growens, e ad Andrea Cigni, Sovrintendente e Direttore Artistico del Teatro.

Cosa ha spinto Growens a diventare sostenitore del Teatro Ponchielli? 

Matteo Monfredini: “Da tempo Growens è attiva nel sostenere il territorio, attraverso contributi che non siano solo economici ma anche di competenze in grado di supportare lo sviluppo della comunità e delle imprese.

La tecnologia oggi è diventata un fattore abilitante per innovare: crediamo che anche una struttura storico-artistica come il Teatro Ponchielli possa innovare la propria proposta e il proprio modo di comunicare, nel rispetto di quello che rappresenta il luogo per la città.”

Qual è la visione del Gruppo sul territorio, oggi e nel futuro?

Matteo Monfredini: “Le piccole comunità come Cremona e provincia si devono sempre più caratterizzare rispetto alle metropoli come Milano, evidenziando i propri punti di forza per rimanere attrattive e non subire uno spopolamento verso le grandi città.

L’attrattività non è solo intesa come “dormitorio”, ma anche come possibilità di sviluppo di opportunità imprenditoriali sul territorio, sfruttando le abilità e le competenze che sono presenti.

La qualità della vita e la facilità di interconnessione sia fisica (1 ora di auto da Milano) che digitale (cablata in fibra ottica dal 2004) al mondo esterno sono due dei fattori abilitanti, ma non bastano.

Se si vogliono attrarre investimenti e quindi capitali che valorizzino la città – sia dal punto di vista imprenditoriale che culturale – è necessario creare le condizioni migliori per lo sviluppo del territorio. Per questo Growens da tempo investe in diversi progetti sul territorio, al fine di mettere a disposizione le proprie competenze su progetti innovativi.”   

La partnership prevede non solo un supporto economico, ma anche un coinvolgimento diretto delle persone: che cosa significa e qual è l’obiettivo? 

Matteo Monfredini: “Growens negli ultimi anni ha investito molto nella qualificazione del proprio management, inserendo persone di valore con competenze trasversali.

Metteremo quindi a disposizione le persone che possono in qualche modo contribuire alla realizzazione di progetti e iniziative di valore per il Teatro.”

Qual è il ruolo del Teatro nella città del ventunesimo secolo?

Andrea Cigni: “Il Teatro paradossalmente torna alle origini. Non è solo luogo performativo, di intrattenimento e di svago, ma luogo della socialità, dell’inclusione, della partecipazione, della crescita, della conoscenza, del vivere civile.

Le azioni riguardano così, oltre alle attività più strettamente collegate allo spettacolo dal vivo (Opera, Danza, Prosa, Musica), anche incontri di approfondimento su temi sociali, sostegno ai giovani, studenti e docenti e attenzione a pubblici con deficit sensoriali e fragilità.

Il Teatro diventa così un Hub formativo e di creazione di coscienza collettiva, di cittadine e cittadini del futuro, di identità e di conoscenza a 360 gradi. Molteplici esperienze, attraversamenti, contributi in termini di idee e progetti condivisi, che rendono la comunità direttamente responsabile verso il fatto teatrale, inteso come luogo della massima espressione della civitas contemporanea.”

Perché scegliere di fare partnership con le aziende?

Andrea Cigni: “La condivisione di un progetto come quello che abbiamo pensato per il Teatro di Cremona passa non soltanto da una responsabilità legata al sostegno pubblico (Stato centrale e organismi locali), ma dal coinvolgimento di tutti coloro che nella comunità di azione del teatro vivono ed operano, dai singoli cittadini alle aziende, nella creazione di quella rete di sostegno necessaria allo sviluppo di un’istituzione sociale e culturale così preziosa, favorendo il senso di corresponsabilità.

Non a caso esistono strumenti che ci consentono di fare questo, come l’ArtBonus, permettendo alle aziende che stanno intraprendendo percorsi innovativi e sociali, di strutturare il loro progetto sociale, anche attraverso la creazione di società benefit e di bilanci sociali, sempre più indicatori di un’attenzione verso l’altro e destinatari di rewards che li descrivono come virtuosi soggetti della nostra società.”

Quale valore aggiunto nasce dall’unire tecnologia e tradizione? 

Andrea Cigni: “Ripensare in termini innovativi e ‘tecnologici’ il luogo dove la creatività si manifesta attraverso il lavoro manuale, la persona direttamente creatrice di contenuto e coinvolta nel lavoro fatto con il proprio ingegno e conoscenza, il know how derivante da secoli da tradizione, è un’operazione che non deve spaventarci, ma porci nuovi obiettivi sempre più ambiziosi.

Per questo la tecnologia, dal digitale alla VR, e tutto ciò che il panorama delle nuove opportunità e prospettive offre, può sostenere il miglioramento della nostra azione di servizio pubblico, nella cura delle differenti categorie di utenza con aspettative e bisogni diversificati e dei prodotti culturali che sul palcoscenico si generano.”

Conclusione 

Da sempre, il Gruppo fa business avendo a cuore il benessere della collettività.
Per questo, sceglie di supportare enti e associazioni impegnate in attività che promuovano il benessere ambientale, lo sviluppo della cultura e il benessere sociale.

Per conoscere più a fondo le iniziative di Growens a supporto della società, è possibile consultare il Bilancio di Sostenibilità

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