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Esplorare il mondo è un sogno condiviso da molti che spesso, però, si scontra con la realtà quotidiana e i suoi limiti. Viaggiare verso destinazioni lontane richiede tempo e vivere in maniera autentica una cultura diversa dalla propria non è qualcosa di realizzabile in una o due settimane. Questo rappresenta un ostacolo significativo, dato che non tutti possono permettersi di prendere mesi di vacanza dal lavoro.

Dobbiamo quindi rinunciare ai nostri sogni di esplorazione? Assolutamente no.
Perché non considerare l’opzione di lavorare da un altro luogo per un breve o medio periodo

Il programma Way of Working (WoW) di Growens consente proprio questo: permette di lavorare da qualsiasi posto, offrendo a ogni professionista la possibilità unica di gestire al meglio il proprio equilibrio tra vita privata e lavoro. Inoltre, in caso lo si desideri, consente di viaggiare e sperimentare nuove culture senza compromettere la propria carriera, trasformando ogni sfida in un’opportunità di crescita personale e professionale.

L’esperienza di lavoro di Marco Bianchi in Oriente 

Il WoW, ormai consolidato da oltre due anni all’interno di Growens, è ampiamente utilizzato dai dipendenti non solo per lavorare da casa ma anche per lavorare temporaneamente da altre città sul territorio o persino dall’estero

Marco Bianchi, Senior Fullstack Engineer in Beefree SDK, è uno dei tanti che ha deciso di mettersi in gioco, trascorrendo un mese in Vietnam grazie all’opportunità offerta dal programma. 

Durante questo periodo, Marco ha avuto la possibilità di immergersi pienamente nella vita e nella cultura del Sud-Est asiatico, continuando a contribuire efficacemente al lavoro del suo team.

A lui ora la parola sulla propria esperienza.

Di cosa ti occupi in Growens?

Lavoro come Senior Fullstack Engineer per Beefree SDK, la versione embeddabile di Beefree che viene usata da oltre 600 applicazioni SaaS. Questo toolkit consente la creazione di email, popup e pagine web in modalità white-label.

Nello specifico, collaboro strettamente con i miei colleghi del team di Sviluppo e con il team di Prodotto, sviluppando nuove funzionalità e occupandomi della manutenzione della piattaforma.

Cosa ti ha spinto a voler lavorare dal Vietnam?

L’anno scorso sono stato in ferie nel Sud-Est asiatico, visitando Malesia, Thailandia e Vietnam, e mi sono trovato veramente bene. Ho apprezzato particolarmente il clima, il cibo e la cultura di ciascuno di questi Paesi. È stato proprio durante quel viaggio che è nato il desiderio di provare a lavorare da questi luoghi, anche perché già da tempo volevo provare l’esperienza di vivere e lavorare da un Paese straniero.

Ho quindi deciso di sfruttare il programma WoW di Growens per lavorare da remoto dal Vietnam. A gennaio ho compilato il modulo necessario per richiedere il lavoro remoto fuori dall’Unione Europea e, dopo aver ottenuto l’approvazione, sono partito.

La mia esperienza è iniziata il 19 marzo per poi concludersi il 3 maggio. Durante questo periodo, ho trascorso il primo mese in Vietnam, continuando a lavorare, per poi visitare anche Hong Kong, Seoul e parte del nord della Cina, grazie ad alcune settimane di ferie.

Da figura tecnica quale Full Stack Engineer, hai riscontrato qualche difficoltà lavorativa durante la tua permanenza all’estero?

Nel quotidiano non ho incontrato particolari difficoltà. Inizialmente le ore di differenza di fuso orario rispetto all’Italia erano sei, diventate cinque dopo il passaggio all’ora solare, il 31 marzo. 

Questo mi ha obbligato a pianificare tutte le riunioni nel pomeriggio vietnamita, corrispondente alla mattina italiana.

Questo non ha mai rappresentato un problema: al contrario, avere le mattinate completamente libere da meeting mi ha permesso di concentrarmi sulle attività di sviluppo e di essere più produttivo.

Hai intenzione di sfruttare nuovamente il WoW? 

Questa esperienza non è stata la prima con il programma WoW; in passato, avevo già sfruttato questa opportunità, lavorando da diversi Paesi europei, insieme a un gruppo di colleghi, per periodi limitati a una settimana.

Tuttavia è stata la prima esperienza di lavoro da una località così lontana ed è stata così  significativa che mi piacerebbe rifare un’esperienza simile, magari in compagnia di alcuni colleghi, nonostante sia consapevole che sarebbe più complicato del solito, trattandosi di mete così distanti.

Per quanto riguarda il breve periodo, invece, ho una mezza idea di andare a lavorare dalla Grecia verso luglio, ma non ho ancora deciso.

Hai qualche consiglio per chi desidera partire per un’esperienza simile?

Avere una connessione internet stabile è fondamentale in un viaggio del genere, sia per lavorare sia per prenotare hotel o trasporti che per tradurre la lingua locale.

In Asia è davvero semplice comprare per pochi euro una SIM locale che offra una copertura internet per un intero mese, Altrimenti, un’altra ottima soluzione è una e-sim internazionale che funziona ovunque.

Un altro prezioso consiglio per chi volesse viaggiare nel Sud-Est asiatico è quello di installare l’app Grab, l’equivalente di Uber in quella regione, che facilita gli spostamenti di breve e media distanza, aiutando anche a rimuovere la barriera linguistica e la necessità di contrattare con i taxi.

Consiglieresti questa esperienza?

Assolutamente sì. Il motivo principale per il quale mi piace viaggiare è di vivere immerso in culture diverse dalla mia. 

Credo che possa essere un’esperienza estremamente formativa per qualsiasi persona, anche dal punto di vista professionale. Personalmente, mi ha aiutato a consolidare le mie capacità organizzative.

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